Il miglior modo per iniziare la settimana?
Riproporre e analizzare il più grande dibattito della storia dell’Advertising su Meta moderno:
“Utilizzare gli interessi o un pubblico broad?”
Dato che mi capita ancora troppo spesso di ricevere questa domanda, spero di fare chiarezza una volta per tutte.
Questa è la MIA opinione, frutto della MIA esperienza, ovviamente.
Negli ultimi anni, Meta è diventata una piattaforma che mi piace definire “creative-centrica”. Cosa significa?
Tutto ruota attorno al contenuto.
Immagina la tua creatività, che sia un video o una grafica statica, come il sole al centro del sistema solare della tua campagna.
Attorno alla creatività orbitano: interessi, obiettivi algoritmici, target demografici, call to action, ecc.
Meta, o meglio il suo machine learning, ottimizza le tue campagne in base ai segnali che raccoglie dalle tue creatività: foto o video, copy e landing page (se presente).
Scannerizza il tuo contenuto, e in base a ciò che rileva, individua il cluster di pubblico che ritiene più adatto a vedere quella specifica tipologia di ads.
Ha però dei vincoli, quelli che tu gli imponi:
Obiettivo algoritmico: Semplicemente, l'obiettivo di campagna che selezioni. Se richiedi una conversione, Meta cercherà un cluster di pubblico più propenso alla conversione.
Target demografico: Paese, località, sesso, età e altri parametri.
Interessi o Lookalike: Se vuoi restringere ulteriormente l’algoritmo, puoi farlo aggiungendo vari interessi o pubblici simili.
Pubblici personalizzati: In questo caso, si parla di campagne di retargeting, dove Meta non ha più la facoltà di pescare in un ampio bacino di utenti, ma solo all'interno di un gruppo specifico che tu definisci. (Non utile per la nostra discussione odierna)
Facciamo un esempio pratico:
Stai creando una campagna per un Ecommerce che vende carne online.
Inserire nella tua creative una fiorentina, la parola fiorentina di (razza) e nel copy inserire parole chiave tipiche del tuo potenziale cliente, aiuterà Meta a targetizzarlo.
Quindi ha senso utilizzare gli interessi o Meta, grazie al nostro contributo creativo, riesce comunque a raggiungere il pubblico corretto?
La risposta, tendenzialmente, è no. Imporre troppi vincoli, specialmente con un budget ridotto e poco storico sull'account, è controproducente.
Allora non dovrei mai usare interessi o lookalike nelle mie campagne?
Non esattamente. Ha senso includerli nella tua strategia di testing, soprattutto se si tratta di prodotti o servizi di nicchia. Testarli come qualsiasi altra variabile può essere utile.
Ho lanciato campagne dove gli adset con interessi performavano meglio rispetto a quelli broad, quindi non vanno esclusi a priori.
Come sempre, bisogna ragionare e fare valutazioni adeguate al contesto.
Il mio consiglio: se stai lanciando una campagna da zero, oppure se noti un calo nelle performance delle tue campagne attive, prova prima con un pubblico broad, lavorando molto bene sulla creatività.
Poi, pianifica di inserire interessi o lookalike nel processo.
Spero, come sempre, di non averti annoiato e di essere stato chiaro.
Oggi ti lascio con un invito, soprattutto se ti trovi in zona Romagna, dove rientrerò fra poche ore da Barcellona.
Questo giovedì si terrà il meetup mensile, organizzato da Enrica e Monero, che da oltre un anno riuniscono professionisti del digital marketing e imprenditori per un aperitivo e due chiacchiere.
Questa volta, a guidarci sarà Silvia Abrami, Mentore, Coach e Antropologa, che negli ultimi 20 anni ha aiutato centinaia di persone e professionistə a sbloccarsi, aumentare l’autostima e la sicurezza, per avere più fiducia, coraggio e costruire una carriera prospera e serena.
Giovedì 19 settembre, dalle 18.00 a Cesena.
Ci sarai?
Trovi qui il link per iscriverti!
Spero di vederti!